In presenza di controindicazioni all'utilizzo delle vene del braccio, il port verrà impiantato utilizzando vene della regione cervico-toracica, o in zona sopraclaveare (approccio ecoguidato alla vena anonima, alla vena giugulare interna o alla vena succlavia) o in zona sottoclaveare (approccio ecoguidato alla vena ascellare). In entrambi i casi, è preferibile intascare il reservoir in sede sottoclaveare, al di sopra della fascia del muscolo pettorale.
L'approccio ecoguidato alla vena ascellare è preferibile come prima scelta, poichè consente di minimizzare la tunnellizzazione, intascando il reservoir nel medesimo punto ove viene incannulata la vena. Rispetto all'approccio ecoguidato di vene sopraclaveari, l'utilizzo della ascellare per i port toracici ha notevoli vantaggi:
- si evita la tunnellizzazione sopra la clavicola, il che comporta maggiore stabilità del catetere e un migliore risultato estetico
- si pratica una sola incisione, il che comporta un minor traumatismo e un rmigliore risultato estetico.
Si ricorda che la sindrome del pinch-off (complicanza esclusivamente legata al posizionamento di cateteri mediante puntura 'alla cieca' della vena succlavia per via sottoclaveare) è impossibile quando l'accesso sottoclaveare è fatto per via ecoguidata.