PICC non cuffiato

Si utilizzeranno sempre PICC non cuffiati, ma tunnellizzati o non, secondo la vena utilizzabile.

La presenza di una vena di calibro interno adeguato (almeno tre volte il diametro esterno del catetere) situata nella zona verde di Dawson consente il posizionamento di un PICC non tunnellizzato.Benchè il PICC non tunnellizzato sia normalmente considerato un accesso appropriato per una durata di pochi mesi, vi sono segnalazioni in letteratura di PICC non tunnellizzati rimasti in sede e funzionanti per due-tre anni.

La tunnellizzazione dei PICC è metodica assai recente (degli utlimi anni). Il razionale può essere duplice:

1) la assenza di una vena appropriata in termini di calibro e di accessibilità nella zona verde di Dawson può consigliare all'impiantatore di pungere per via ecoguidata una vena (basilica, ascellare, etc.) situata nella zona gialla. Tale area non è però appropriata come sito di emergenza, a causa della vicinanza con il cavo ascellare. In tal caso, la tunnellizzazione consente di avere simultaneamente il sito di puntura ideale ma anche il sito di emergenza ideale. In altre parole, il sistema ZIM di Dawson (zone insertion method) aiuta a definire quando si deve tunnellizzare (ovvero: quando il sito di venipuntura ideale è nella zona gialla) ma anche quanto si deve tunnellizzare (il tunnel dovrà avere lunghezza sufficiente ad ottenere il sito di emergenza nella zona verde).

2) la tunnellizzazione, allontanando il sito di emergenza dall'ingresso del catetere nella vena, ha anche un effetto diretto di protezione dal rischio di contaminazioni batteriche per via extraluminale. In casi selezionati, la tunnellizzazione può essere adottata programmaticamente per ridurre il rischio infettivo.

Sia per i PICC tunnellizzati che per quelli non tunnellizzati, la tecnica di inserzione prevede tassativamente l'utilizzo della ecoguida per la venipuntura; l'ecografia è assai utile e costo-efficace anche per la 'tip navigation' e per la 'tip location'; ovunque possibile, le linee guida internazionali consigliano la 'tip location' con metodo elettrocardiografico, considerando che ai fini della 'tip location' la fluoroscopia è un metodo meno sicuro, meno accurato e meno costo-efficace. I principii della tecnica di inserzione sono quelli riassunti nel protocollo SIP (impianto sicuro dei PICC), messo a punto dal GAVeCeLT (vedi il protocollo SIP-2, disponibile sul sito web).

E' sempre preferibile impiegare PICC  power injectable, in poliuretano di ultima generazione, a punta aperta, non valvolati. Le evidenze della letteratura dimostrano che i PICC in silicone non hanno alcun vantaggio rispetto a quelli in poliuretano, ma soltanto svantaggi (maggiore incidenza di dislocazioni e rotture). Non vi sono evidenze di alcun vantaggio nell'uso di PICC valvolati (che anzi si associano ad aumentato rischio di malfunzionamenti e costi più elevati).